Gli anni della polvere, di Susanne Abel (recensione)

 Gli anni della polvere, di Susanne Abel (recensione)


Tom non ha mai avuto un buon rapporto con la madre. Ma, da quando Greta ha iniziato a mostrare chiari sintomi di demenza senile, ha messo da parte i risentimenti per prendersi cura di lei, sopportandone persino le dimenticanze più dolorose, come chiamare il defunto padre col nome sbagliato o chiedere notizie della «sorella» di Tom, che però è figlio unico. Tuttavia c'è qualcosa nel tono di Greta – una dolcezza così insolita per lei – che induce Tom a dubitare si tratti solo di deliri indotti dalla malattia. E i suoi sospetti si trasformano in certezza il giorno in cui, nascosti in un cassetto, trova la foto di un soldato afroamericano e una vecchia bambola. Inizia così per Tom un viaggio attraverso un passato che Greta non ha mai voluto condividere con nessuno: gli anni spensierati nella casa di famiglia nella Prussia orientale, all'epoca parte del Reich; poi la fuga a piedi verso ovest, cacciati dai sovietici alla fine della seconda guerra mondiale; i primi, durissimi mesi ad Heidelberg, a lottare contro la fame e il freddo, e infine l'incontro con Bob Cooper. Bob, che era stato il primo, travolgente amore di Greta, un lampo di felicità purissima spazzato via dai pregiudizi di un Paese in cui non c'era posto per chi aveva un diverso colore della pelle... Seguendo il filo della memoria, a poco a poco Tom ricostruisce la figura di una donna lontanissima dall'immagine che aveva di sua madre, una donna forte, appassionata e caparbia. E capisce che l'amore è l'unica cosa che rimane quando si ha dimenticato tutto, e sarà quell'amore, alla fine, a indicargli la via per ritrovare la sua famiglia perduta...

RECENSIONE

Consiglio questo romanzo, la cui suspense è generata dal sapiente intreccio di due piani temporali. 

Sul piano del presente siamo a Colonia, nel 2015, nel periodo in cui sul piccolo schermo compaiono le immagini dei profughi siriani. Qui entra in scena il protagonista, un famoso mezzobusto televisivo, che conduce la tipica vita del single benestante, con tanto di superattico e collezione di donne: una vita che molti lettori sognano o già vivono, grazie all'istruzione, a un mondo globalizzato e cambiamenti di mentalità che hanno reso le attuali generazioni più libere.

Peccato che Tom non sia proprio solo: dall'altra parte della città vive una madre di cui deve occuparsi, perché manifesta segni di demenza. E qui si apre il secondo piano temporale legato alla madre Greta, la quale ricorda in modo frammentario la propria giovinezza di profuga dalla Prussia orientale, gli inverni di freddo e di fame del dopoguerra, e infine l'amore per un soldato americano di colore. Un amore impossibile, non soltanto perché mal visto dai familiari della ragazza, ma anche perché proibito dalla segregazione razziale che vigeva a quel tempo negli USA.

Dopo aver trovato alcune lettere misteriose in un cassetto, il protagonista, aiutato dai suoi amici del presente, si mette alla ricerca di coloro che hanno conosciuto la madre e ne conservano i segreti. Riuscirà Tom a ritrovare i membri di una famiglia di cui ignorava l'esistenza? 

Sullo sfondo di un capitolo di storia sconosciuta ai più, questo romanzo vi farà attraversare i confini anche in senso figurato, grazie a personaggi credibili, dai sentimenti universali  

Autrice: Susanne Abel

Editore: Nord

Traduttrice: Roberta Zuppet

Genere: storico sentimentale

pagine:  432

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